
"Festa, dove esplodono contraddizioni,
dove esistono ancora frazioni,
dove si rimane soli,
dove ancora riempiamo la vita di ruoli"
È da un po’ troppo tempo che mi sento paralizzata
Come se il tempo abbia iniziato ad esser soltanto un’entità da calcolare, come nelle mie formulette di fisica … aiuto!
ad esser sincera se dovessi dire che cosa ho fatto negli ultimi mesi non mi vene in mente molto e quando me lo chiedono non mi va di parlarne, me ne vergogno anche un po’.
Si, decisamente sono paralizzata, frustrata, sola a fare una fatica enorme per raggiungere obiettivi scontati.
E la cosa peggiore è che se mi intestardisco in qualcosa non ne voglio sapere di altro finchè - non - l’ho - risolto - niente e nessuno mi distrarrà da quello.
Oggi invece è spuntato il sole
Dopo mesi di testa chinata sui libri, luce di lampadina accesa ed esercizi inutili, forse sono uscita da questo tunnel, o forse no, è anche un po’ presto per dirlo, se fossi scaramantica non lo scriverei..
Ho il computer vicino alla finestra e mi piace scrivere guardando il sole che si riflette sul mare e i rami dell’oleandro del terrazzo che tremano al vento ancora freddo di gennaio, la voglia di uscire è tanta, respirare a pieni polmoni, buona compagnia...
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Hermanitos | ||
Vita e politica di strada tra i giovani latinos in Italia | ||
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pp. 205 | ||
€ 18,00 | ||
isbn 978-88-95366-04-3 | ||
Il libro Un fantasma si aggira per l'Italia: il fantasma delle bande. A Genova, a Milano e in altre città, i giovani migranti latinos, spesso senza documenti e con la pelle morena, sono divenuti il capro espiatorio del panico e dell'allarme sicuritario. Di loro e per loro hanno parlato stampa, televisioni, esperti, funzionari di polizia e magistrati, riducendo così il fenomeno a una semplice questione di ordine pubblico. Il libro racconta il viaggio di un collettivo di sociologi dentro le organizzazioni della strada - così le chiamano le ragazze e i ragazzi protagonisti di queste esperienze - e traccia i contorni di un mondo fatto di identità diasporiche e pratiche transnazionali, di comunità virtuali, di conflitti e rivendicazioni di rispetto, di violenze subite e di violenze agite, di solidarietà materiale e di fratellanza. Hermanitos (fratelli appunto), banditi in quanto messi al bando, ma non subalterni, anzi alla ricerca di un'affermazione di dignità collettiva nella sfera pubblica. La ricerca-azione ha permesso da un lato di interrompere la spirale di violenze fra i gruppi, dall'altro di rendere visibili questi territori delle culture giovanili riassegnando parola e capacità di voce ai soggetti. Il percorso di emersione e riconoscimento delle organizzazioni della strada, avviato con successo a Barcellona, proseguito a Genova, oggi in corso a Milano, Madrid, Quito, pone così la sfida di una nuova cittadinanza e di un nuovo protagonismo sociale per i figli dell'immigrazione. I curatori Massimo Cannarella, ricercatore nel progetto europeo Transational Research on European Second Generation Youths (Tresegy), presso il Dipartimento di scienze antropologiche, Università di Genova. Francesca Lagomarsino, sociologa e assegnista di ricerca presso il Dipartimento di scienze antropologiche, Università di Genova. Luca Queirolo Palmas, ricercatore e docente di Sociologia delle Migrazioni, coordinatore scientifico del progetto europeo Tresegy, Dipartimento di scienze antropologiche, Università di Genova. |