giovedì 7 febbraio 2008

C O L O R S _ W I T H O U T C O L O R S


"lo yogurt è blu". "le mele, in particolare quelle aspre, sono argentate". "l'acqua del laghetto è bianca". Queste sono alcune affermazioni di bambini ciechi tibetani che nella loro vita non hanno mai visto i colori. Io conosco il mondo dei colori, dei volti e dei paesaggi. E conosco il mondo dei ciechi. E spesso mi domandano: "se tu potessi, quale di questi mondi sceglieresti?". La risposta non è facile. Da bambina ho spesso creduto che il mondo dei ciechi fosse un buco nero. Talvolta chiudevo gli occhi e con un brivido pensavo: "così vive un cieco, isolato, sempre dietro a un muro". Quando ho cominciato io stessa, lentamente ma inesorabilmente, a perder la vista, non riuscivo a conciliare la parola "cieco" con la mia situazione: non era diventato buio! Al contrario, dovendo immaginare quello che non vedevo, il mondo intorno a me diventò ancora più colorato e vivace. Riesco a spiegarmelo solo così: il senso della vista è un senso della distanza. Osserva, giudica e valuta. Vedere tiene lontani. Con i sensi che mi sono rimasti sono costretta ad andare vicinissimo, a "toccare" l'avvenimento, il problema o l'ostacolo. E spesso un ostacolo, quando ci si avvicina, si rimpicciolisce. "lo yogurt è blu" e "le mele, in particolare quelle aspre, sono argentate"..Se oggi potessi scegliere, sceglierei questo mondo.

Sabryne Tenberken, co-fondatrice di Braille Without Borders e co-direttrice della prima scuola per ciechi in Tibet.

Adoro questa rivista, quando posso la compro volentieri e mi piace sempre di più, anche il libraio è daccordo con me.
L'ho appena sfogliata, ma ho trascritto le righe della prima pagina - la copertina è in brail, l'immagine in rilievo, mentre il retro è a colori - perchè hanno forza comunicativa e introducono benissimo il rivistone di 120 pagine tutte rigorosamente in bianco e nero.
I collaboratori di fabrica hanno al massimo 25 anni.

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