sabato 29 settembre 2007

pitagora suicchi!

http://www.youtube.com/watch?v=7NAD9TlO2Oc&mode=related&search=

sabato 22 settembre 2007

La mia mentina!

Ho comprato una piantina di menta
Non odora tanto di menta
ed ho scoperto che è per colpa degli insetti che se la stanno mangiando
Le ho dato un veleno apposta contro gli insetti
Questo è stato il risultato

www.salamontjuic.com/

giovedì 20 settembre 2007

dalle parole di Ascanio Celestini

..."non ci creda chi dice: "l'omo e la bestia so' la stessa cosa". Non ci creda! L'omo e la bestia c'è sempre una differenza. Noi quando andavamo sotto ai rifugi durante i bombardamenti, nella guerra, sa', io non ero mica un regazzino. Il rifugio stava sotto alla casa del prete e noi dicevamo che la sotto ce stavano i topi.
Quando c'andavamo che suonavano le sirene, sa', al buio senza manco 'na luce me pensavo: mo' arrivano i topi e ci divorano a tutti!
Una paura!
Allora io mi mettevo un pacchetto de fiammiferi in tasca.
E quando me veniva la paura ne potevo accendere uno. Vedevo che tutto stava a posto, che i topi non ci avevano ancora divorato e mi stavo tranquillo.
Ma la paura più grossa era quando mi pensavo: i topi divorano a tutti e risparmiano solo a me!
Sa', una cosa è la paura di morire… e un'altra è la paura che muoiono tutti e solo tu sopravvivi e non lo so' se è peggio essere uno che muore in mezzo a tanti altri o restare il superstite di una catastrofe.
Il sopravvissuto di un'apocalisse"...

sabato 15 settembre 2007

compagne di viaggio (così ho ceduto alle foto)

roma
lisboa
berlin

barcelona

dresden _ 1 gennaio 2007 _ 19.30

cadaquez

munchen

















martedì 11 settembre 2007

serata di balletto all'opera

Avevano finito di cenare.
Lui si rilassava sulla poltrona nascosto tra le pagine del giornale, lei metteva a posto ciò che restava sulla tavola apparecchiata.
..."e se non avessi incontrato te cosa farei"...suonava la radio appoggiata alla credenza vicino alla poltrona di lui.
Sembrava che la piccola casa di legno assorbisse ogni parola del tenore che usciva dagli altoparlanti.
Lei si avvicina alla credenza con dei cucchiai puliti per metterli a posto.
..."l'unica che avrei potuto davvero amar"..
Lui abbassa i fogli di giornale, si gonfia il petto e... "che avrei cercato pe'l mondo, non potrei immaginar se non fossi tu, l'unica" canta con teatralità aiutandosi con ampi movimenti delle braccia, ormai aperte in direzione di lei, così vicina.
Lei si irrigidisce, arrossisce, poi scappa ad aprire velocemente tutte le finestre della casa dicendo: " così sentono tutti !"

sono i miei genitori
a volte mi riservano sorprese inaspettate

sabato 8 settembre 2007

Un personaggio: J.N.

L'ho conosciuto ad un pranzo assolatissimo che accoglieva in un giardino tropicale artisti e personaggi della società locale. Avevamo bevuto l'ultimo bicchiere di vino della serata ammirando le prime ore di luce del mattino dal terrazzino di casa mia e siamo arrivati alla festa schiacciati dal caldo e dal dovere di relazionarci con altri esseri umani. Alla fine della lunghissima giornata, diffidando della mia testa ancora scoppiettante di bollicine, mi sono segnata i nomi e le informazioni raccolte, sapendo che "è un gran casino essere svaniti ed essere soli".

Un nome tra i tanti: Julio N., scultore.
Tempo dopo. Al circolo di belle arti giravano libri di fotografia e mentre ne sta sfogliando uno mi si avvicina indicandomi una sedia che gli piaceva molto. Era la sedia del Bauhaus. Non lo sapeva. Non sapeva nemmeno cosa fosse il Bauhaus. Gliel'ho spiegato. Ero sconcertata: una persona che veniva considerata da tutti un artista, un genio delle forme, così conosciuta e apprezzata nell'isola non avesse cultura...

La domanda ricorrente di quei giorni era: "vorresti esser nave o porto?" con una lieve cadenza sprezzante finale visto che l'inquietudine era una componente che tutti avevano in comune.

Il destino o qualcosa di simile mi ha portato nella sua casa-studio, nave, come la chiama lui..
Il giardino era pieno di statue di donna dalle ampie forme, coi capelli al vento, composte da fili di metallo lucente.
C'era anche una porta in costruzione, enorme, di rame e vetro: allo stesso cardine erano agganciati la porta di vetro, grande, luminosa, con una maniglia sottile che visibilmente usciva dalla serratura e dal pomo rotondo, e la porta di rame di chiusura a due ante sovrapposte che permettevano di giocare coi punti di vista.
Il laboratorio era pieno di attrezzi di ogni tipo, oggetti sparsi ma ordinati, pochi spazi liberi, un grosso angelo piegato su se stesso che stringe tra le mani un cervello rosso .. metallo ovunque ..
Scoprimmo per puro caso che stavamo lavorando alla stessa cosa visto che la coppia a cui restauravo la casa si era rivolta sia al mio studio che a lui.

Raccontava della sua incapacità di costruire qualcosa di duraturo nella vita e di come, quando ha cercato di metter un motivo o un intento nelle sue opere, abbia passato una settimana sdraiato su un divano a riflettere senza quasi alzarsi ... fino al giorno in cui ha capito che se avesse pensato a cosa fare non sarebbe riuscito a far nulla..
Che ogni giorno i suoi equilibri si formano e si disfano, che, come tanti, è capitato nell'isola per vacanza e vi si è fermato... che il solo modo in cui riesce a vivere è intensamente e per farlo non si distrae dall'attimo che sta vivendo.
Così la vita è un susseguirsi di giorni e di eventi, non pretende di aver alcun significato, nessuna struttura...


Non vivo e non vorrei vivere così, ma stimo chi sinceramente si preoccupa di convivere con se stesso invece che nascondersi e reprimere il proprio modo di essere. Siamo diversi ed è una cosa meravigliosa.
Provo grande affetto per questo amico.

"nave, fino a quando non sarò convinta di aver trovato il luogo adatto per esser porto"


Querida S...
Que bueno sentirte respirar

Estoy bien
Cada dia mejor,

Beso GRAN GRAN!
Mucha suerte
Y no te pierdas

Julio.

un mondo di origami

http://www.youtube.com/watch?v=qdxbIRkITBk

sabato 1 settembre 2007

le città e il desiderio

Di là, dopo sei giorni e sette notti, l'uomo arriva a Zobeide, città bianca, ben esposta alla luna, con vie che girano su se stesse come in un gomitolo. Questo si racconta della sua fondazione: uomini di nazioni diverse ebbero un sogno uguale, videro una donna correre di notte per una città sconosciuta, da dietro, coi capelli lunghi. Sognarono d'inseguirla. Gira gira ognuno la perdette. Dopo il sogno andarono cercando quella città; non la trovarono ma si trovarono tra loro; decisero di costruire una città come nel sogno. Nella disposizione delle strade ognuno rifece il percorso del suo inseguimento; nel punto in cui aveva perso le tracce della fuggitiva ordinò diversamente che nel sogno gli spazi e le mura in modo che non gli potesse più scappare.
Questa fu la città di Zobeide in cui si stabilirono aspettando che una notte si ripetesse quella scena.


.....questo blog nasce dalla mia esigenza reale di ritagliarmi uno spazio inconcreto costruito solo da parole, allo scopo di esprimermi e confrontare le mie idee...in pratica, la trasposizione in rete di un bar o di uno psicanalista.
L'idea originale aveva un taglio più intimo, volvevo creare una specie di diario per farvi conoscere i miei pensieri..ma poi ho pensato che forse quelli è meglio tenerli per me, che il loro spazio è sul mio taccuino, e di fronte alla schermata vuota del blog..non mi è sembrato il posto adatto..
piuttosto mi è venuto in mente questo passo di "le città invisibili" di Calvino e allora l'idea di creare una città fondata sullo sbarramento di sogni e idee inafferrabili che circolano al suo interno mi è piaciuta.
inoltre, per il momento, preferisco evitare di inserire
inutili foto e immagini , di cui la società e la pubblicità ci sovraccarica, per aiutare il libero circolare, ma c'è tempo per cambiare idea...

..dunque, che dire, benvenuti a Zobeide, città del desiderio e della circolazione delle libere idee!