giovedì 5 marzo 2009

Stay Hungry. Stay Foolish. - [Siate Affamati. Siate Folli] [22/02/2007]

questo è il discorso di Steve Jobs ai laureati 2005 di Stanford

Sono onorato di essere qui con voi oggi alle vostre lauree
in una delle migliori università del mondo. Io non mi
sono mai laureato. Anzi, per dire la verità, questa è
la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata.
Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita.
Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.

La prima storia è sull'unire i puntini.

Ho lasciato il Reed College dopo il primo semestre,
ma poi ho continuato a frequentare in maniera ufficiosa
per altri 18 mesi circa prima di lasciare veramente.
Allora, perché ho mollato?

E' cominciato tutto prima che nascessi. Mia madre
biologica era una giovane studentessa di college non
sposata, e decise di lasciarmi in adozione. Riteneva
con determinazione che avrei dovuto essere adottato
da laureati, e fece in modo che tutto fosse organizzato
per farmi adottare fin dalla nascita da un avvocato
e sua moglie. Però quando arrivai io loro decisero
all'ultimo minuto che avrebbero voluto adottare una
bambina. Così quelli che poi sono diventati i miei
genitori adottivi e che erano in lista d'attesa,
ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte
che gli diceva: "C'è un bambino, un maschietto, non
previsto. Lo volete voi?" Loro risposero: "Certamente".
Più tardi mia madre biologica scoprì che mia madre
non si era mai laureata al college e che mio padre
non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare
le ultime carte per l'adozione. Poi accetto di farlo,
mesi dopo, solo quando i miei genitori adottivi promisero
formalmente che un giorno io sarei andato al college.

Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente
ne scelsi uno altrettanto costoso di Stanford, e tutti i
risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l'ammissione
e i corsi. Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna
vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei
voluto fare della mia vita e non vedevo come il college
potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, che spendevo
tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da
parte lavorando per tutta la loro vita. Così decisi di
mollare e avere fiducia che tutto sarebbe andato
bene lo stesso. Era molto difficile all'epoca, ma
guardandomi indietro ritengo che sia stata una delle
migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'attimo che
mollai il college, potei anche smettere di seguire i corsi
che non mi interessavano e cominciai invece a capitare
nelle classi che trovavo più interessanti.

Non è stato tutto rose e fiori, però. Non avevo più una
camera nel dormitorio, ed ero costretto a dormire sul
pavimento delle camere dei miei amici. Guadagnavo
soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca cola
vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter
comprare da mangiare. Una volta la settimana, alla
domenica sera, camminavo per sette miglia attraverso
la città per avere finalmente un buon pasto al tempio
Hare Krishna: l'unico della settimana. Ma tutto quel
che ho trovato seguendo la mia curiosità e la mia intuizione
è risultato essere senza prezzo, dopo. Vi faccio subito un esempio.

Il Reed College all'epoca offriva probabilmente la miglior
formazione del Paese relativamente alla calligrafia.
Attraverso tutto il campus ogni poster, ogni etichetta,
ogni cartello era scritto a mano con calligrafie meravigliose.
Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei
seguito la classe di calligrafia per imparare a scrivere così.
Fu lì che imparai dei caratteri serif e san serif, della
differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni
di lettere, di che cosa rende grande una stampa tipografica
del testo. Fu meraviglioso, in un modo che la scienza non è
in grado di offrire, perché era artistico, bello, storico e io ne
fui assolutamente affascinato.

Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare
una applicazione pratica nella mia vita. Ma poi, dieci anni
dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh,
mi tornò tutto utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac.
E' stato il primo computer dotato di una meravigliosa
capacità tipografica. Se non avessi mai lasciato il college
e non avessi poi partecipato a quel singolo corso, il Mac non
avrebbe probabilmente mai avuto la possibilità di gestire
caratteri differenti o font spaziati in maniera proporzionale.
E dato che Windows ha copiato il Mac, è probabile che non
ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità.
Se non avessi mollato il college, non sarei mai riuscito a
frequentare quel corso di calligrafia e i persona computer
potrebbero non avere quelle stupende capacità di tipografia
che invece hanno. Certamente all'epoca in cui ero al college
era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è
diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho
potuto guardare all'indietro.

Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti;
potete solo unirli guardandovi all'indietro. Così, dovete aver
fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno
unire. Dovete credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino,
la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non
mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza
nella mia vita.

La mia seconda storia è a proposito dell'amore e della
perdita


Sono stato fortunato: ho trovato molto presto che cosa amo fare
nella mia vita. Woz e io abbiamo fondato Apple nel garage della
casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Abbiamo
lavorato duramente e in 10 anni Apple è cresciuta da un'azienda
con noi due e un garage in una compagnia da due miliardi di
dollari con oltre quattromila dipendenti. L'anno prima avevamo
appena realizzato la nostra migliore creazione - il Macintosh -
e io avevo appena compiuto 30 anni, e in quel momento sono stato
licenziato. Come si fa a venir licenziati dall'azienda che hai creato?
Beh, quando Apple era cresciuta avevamo assunto qualcuno che
ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l'azienda
insieme a me, e per il primo anno le cose sono andate molto bene.
Ma poi le nostre visioni del futuro hanno cominciato a divergere e
alla fine abbiamo avuto uno scontro. Quando questo successe, il
Board dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni io
ero fuori. E in maniera plateale. Quello che era stato il principale
scopo della mia vita adulta era andato e io ero devastato da questa
cosa.

Non ho saputo davvero cosa fare per alcun imesi. Mi sentivo come
se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me -
come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata.
Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver
rovinato tutto così malamente. Era stato un fallimento pubblico
e io presi anche in considerazione l'ipotesi di scappare via dalla
Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me:
ancora amavo quello che avevo fatto. L'evolvere degli eventi con
Apple non avevano cambiato di un bit questa cosa. Ero stato
respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di
ricominciare da capo.

Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato
da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere.
La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla
leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più
certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi
di entrare in uno dei periodi più creatvi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata
NeXT e poi un'altra azienda, chiamata Pixar, e mi innamorai
di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie.
Pixar si è rivelata in grado di creare il primo film in animazione
digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più di
successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi,
Apple ha comprato NeXT, io sono ritornato ad Apple e la tecnologia
sviluppata da NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple.
E Laurene e io abbiamo una meravigliosa famiglia.

Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non
fossi stato licenziato da Apple. E' stata una medicina molto amara,
ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita
ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono
convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia
stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate.
E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro
lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo
per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon
lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello
che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare.
Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete
quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà
sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate
a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.

La mia terza storia è a proposto della morte

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o
meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, sicuramente
una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi
33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi:
"Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che
sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è "no" per troppi
giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato.

Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che
io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché
quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l'orgoglio,
tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente
svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che
c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il
modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola
di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è
ragione per non seguire il vostro cuore.

Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto
la scansione alle sette e mezzo del mattino e questa ha mostrato
chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche
che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava
di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che
sarebbe stato meglio se avessi messo ordine nei miei affari (che
è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire).
Questo significa prepararsi a dire ai tuoi figli in pochi mesi tutto
quello che pensavi avresti avuto ancora dieci anni di tempo per
dirglielo. Questo significa essere sicuri che tutto sia stato organizzato
in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile.
Questo significa prepararsi a dire i tuoi "addio".

Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno.
La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell'analisi
effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso
lo stomaco sino agli intestini per inserire un ago nel mio pancreas
e catturare poche cellule del mio tumore. Ero sotto anestesia ma
mia moglie - che era là - mi ha detto che quando i medici hanno
visto le cellule sotto il microscopio hanno cominciato a gridare, perché
è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e
curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l'intervento chirurgico
e adesso sto bene.

Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e
spero che sia anche la più vicina per qualche decennio. Essendoci
passato attraverso posso parlarvi adesso con un po' più di cognizione
di causa di quando la morte era per me solo un concetto astratto e dirvi:

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in
paradiso non vogliono morire per andarci. E anche che la morte è
la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli
è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la Morte è
con tutta probabilità la più grande invenzione della Vita. E'
l'agente di cambiamento della Vita. Spazza via il vecchio per
far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non
troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati
via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità.

Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita
di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire
vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate
che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore.
E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il
vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che
cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero un ragazzo c'era una incredibile rivista che si chiamava
The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia
generazione. E' stata creata da Stewart Brand non molto lontano
da qui, a Menlo Park, e Stewart ci ha messo dentro tutto il suo
tocco poetico. E' stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei
personal computer e del desktop publishing, quando tutto era
fato con macchine da scrivere, forbici e foto polaroid. E' stata
una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni
prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante
di concetti chiari e fantastiche nozioni.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The
Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro
percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà
degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina del
numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna di prima
mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se
siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole:
"Stay Hungry. Stay Foolish.", siate affamati, siate folli.

Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me l
o sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per
cominciare una nuova vita, lo auguro a voi.

Stay Hungry. Stay Foolish.

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