Un ragazzo con lo sguardo vivace e la parlantina sciolta insieme ad una ragazza semplice e stupenda, messicana forse.
E' un fotografo di moda principalmente e quella sera ci aggiornò sui suoi progetti, tra i quali un lavoro che prendeva spunto dal libro "le città invisibili" in cui voleva mettere insieme le foto di dettagli delle città del mondo e tra queste anche Santa Cruz, ovviamente.
Sono stata veramente poco con loro e non li ho più visti dopo quella sera, ma quando son ritornata a casa mi ha preso foga di scrivere sulla mia moleskine dettagliatamente tutte le cose che avevo in testa di fare e che rispecchiavano me stessa e ciò che mi piace. I miei progetti più reconditi, le minime cazzate che volevo concretizzare non perchè servissero a qualcosa ma semplicemente per dare un giusto sfogo alla mia creatività, al mio essere nel profondo, una persona creativa che non ha ancora trovato il mezzo artistico adeguato ad esprimersi.
Mi è venuta voglia di cercarlo e in questo lavoro, cercarmi.
Ho scritto tanto e devo dire..questo ragazzo mi ha ispirato e trasmesso un'energia molto forte, così spontaneo, così naturale.
Qualche tempo fa mi son imbattuta per casualità, cercando in rete, nel suo blog ed ho trovato solo che una piacevole conferma alle mie prime impressioni: probabilmente è la mia curiosità che mi spinge a voler frugare nei fatti altrui anche quando non mi riguardano direttamente, ma ho letto con attenzione le sue parole - che non sono strettamente personali, sono riflessioni sulla quotidianità e sulla sua incoerenza, il suo sguardo critico sulle mode e la tecnologia che si intrufola nella vita abituale, fotografia e società, città- e continuo a trovare qualcosa che mi illumina nelle sue parole.
Questa breve poesia vien da liQuisiera que tú me entendieras a mí sin palabras.
Sin palabras hablarte, lo mismo que se habla mi gente.
Que tú me entendieras a mí sin palabras
como entiendo yo al mar o a la brisa enredada en un álamo verde.
(…)
Si ahora yo te dijera que había que andar por ciudades perdidas
y llorar en sus calles oscuras sintiéndote débil,
y cantar bajo un árbol de estío tus sueños oscuros,
y sentirte hecho de aire y de nube y de hierba muy verde…
Respuesta. Alegría, 1947
José Hierro
1 commento:
... che tennero e bello!!
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